Come fare un cv da professionisti del settore: il curriculum vitae per chi ha esperienza Stai pensando di rimetterti in gioco? Vuoi trovare un nuovo ambiente lavorativo dove mettere a frutto le competenze consolidate negli anni? Ecco, questo è l’articolo che fa per te: sono Fabiana, la zia dell’orientamento sul web, ed io stessa ho rifatto il mio cv negli ultimi anni! Dopo diversi anni nell’ambito della formazione, assistendo al confronto tra giovani lavoratori e aziende, ho deciso di aiutare entrambi i mondi a capirsi dando consigli attraverso i social e il digitale che diventano sempre più parte di me e del mio cv, ovviamente! Ma come fare a rimettere mano al curriculum vitae quando hai esperienza? Spesso non si sa da dove partire e come dare rilievo alle attività svolte negli anni… Ecco perché in quest’articolo ti parlo di: Curriculum vitae quando hai esperienza: cosa cambia? CV quando hai esperienza: cosa scrivere e come nel curriculum? Com’è cambiato e sta cambiando ogni giorno il mondo del lavoro? Ne parlo ogni giorno con giovani e meno giovani sui miei profili social dove raccolgo consigli, punti di vista ed esperienze! Vuoi lavorare alla Grande nel tuo prossimo incarico? Tornare alla ricerca non è sempre facile, proprio per questo ho scritto un libro dove trovi consigli dalla scrittura del cv fino al colloquio, cambio di carriera e arrivo in ufficio! Curriculum vitae quando hai esperienza: cosa cambia? Considerando che il layout di un buon cv, come ripeto stesso prevede due colonne, ciò che cambia nel curriculum vitae quando hai esperienza è la posizione in cui mettere le informazioni e la concretezza che queste devono avere.Ad esempio: La sezione formazione, fondamentale per i profili junior o neo-laureati, diventa non necessario se abbiamo tante esperienze; si può ridurre ad un paragrafetto, una citazione riportata in una posizione laterale. Si possono omettere gli studi universitari se sono passati molti anni, e preferire invece corsi di aggiornamento per dimostrare di essere aggiornati. Le esperienze invece occuperanno gran parte del documento, ma attenzione: vale lo stesso che per i profili junior, bisogna orientare il cv alla posizione! Cosa scrivere per riuscire a farlo? Come riuscire a raccontare anni di attività in azienda, posizioni diverse e crescita in una sola pagina? Vediamolo insieme! CV quando hai esperienza: cosa scrivere e come nel curriculum? Il Curriculum vitae quando hai esperienza quindi è simili, come finalità e concetto al cv per neolaureati, ciò che cambia sono le aree a cui dare importanza e come farlo: le esperienze, il profilo e la formazione. Andiamo a vedere cosa scrivere in ognuna di queste sezioni! 1. Esperienze: Quando si hanno molte esperienze risulta difficoltoso capire quelle davvero rilevanti per una posizione, non si vorrebbe eliminare nulla… La soluzione è “accorpare” le esperienze simili ed i ruoli simili soprattutto se ricoperti all’interno della stessa azienda o dello stesso settore, lasciando a sé la più recente. Non preoccuparti: l’efficienza delle tue competenze non viene misurata dall’elenco di esperienze sul cv, ma dai dati dei risultati che hai ottenuto in ognuna di esse. Infatti, è fondamentale nel curriculum vitae di chi ha esperienze non parlare attraverso “attività” ma risultati, numeri, dati e statistiche legate agli obiettivi.I profili giovani indicano quali attività hanno svolto, i professionisti indicano quali obiettivi hanno raggiunto 🎯 2. Profilo: la parte alta del nostro curriculum, solitamente chiamata “profilo” o “about” serve da guida di interpretazione. Nell’articolo dedicato all’argomento (link articolo precedente ) ho infatti spiegato come frasi fatte, luoghi comuni e soggettività non vadano bene per questa sezione e nel caso di un curriculum vitae di chi ha esperienza ciò diventa ancora più importante. Parla dei fatti, riassumi i risultati più importanti, le tue ambizioni e ciò che puoi portare di concreto nella nuova realtà cui ti candidi. Trovi degli esempi nell’articolo dedicato: 3. Formazione:Come ho accennato prima, dopo anni in un settore non importa più che università abbiamo frequentato, abbiamo dati più concreti alla mano! Tuttavia per i profili più senior è fondamentale inserire corsi di aggiornamento, webinar o masterclass che testimonino e dimostrino l’essere un profilo lavorativo attuale e attento ai cambiamenti di mercato! Una volta messo a punto il cv, ricorda: il processo di selezione non ha nulla a che vedere con le persona, è una scelta reciproca e come l’azienda seleziona te, tu hai il diritto di selezionare l’azienda. Avere dalla propria parte esperienze, risultati concreti e possibilmente anche feedback positivi da colleghi ed ex datori di lavoro, avremo la miglior cover letter che si possa desiderare! Buona fortuna per il tuo prossimo impiego, spero di averti aiutato!Se vuoi imparare come Lavorare alla Grande, imparando tips e consigli dalla stesura del cv fino al cambio carriera, riflessione interiore e processo di selezione, leggi il mio ultimo libro! Fammi sapere cosa ne pensi di quest’articolo e del libro sui miei canali social: Instagram, Tiktok e Linkedin!Ti Aspetto, Zia Fabiana
Quanto aspettare, cosa fare e cosa scrivere per avere feedback dopo il colloquio Finalmente qualcuno ha notato il tuo cv, colloquio andato abbastanza bene… torni a casa, ed ora? Cosa fare dopo il colloquio? Ci pensa Zia Fabiana a darti delle dritte per affrontare al meglio questa situazione! Che tu abbia già avuto delle esperienze o che sia il tuo primo processo di selezione, dimostrarsi interessato e non invadente è fondamentale in questa fase. Ecco perché in quest’articolo ti parlo di:– Quanto aspettare dopo il colloquio per chiedere un feedback e come farlo– Cosa scrivere per chiedere un feedback dopo il colloquio di selezione Ogni giorno, sui miei canali social, mi confronto e condivido consigli e conoscenze con una community interessata a conoscere di più il mondo del lavoro e della selezione per arrivare preparata e consapevole ai colloqui, stage e lavori. Ho deciso di fornire tutto questo anche fuori dal digitale, creando una guida per “Lavorare alla Grande” dove parlo di tutte le fasi utili a trovare un lavoro che ci soddisfi che ci faccia stare bene: dalla creazione del cv, alla gestione dei colloqui, ai cambi di carriera e l’arrivo in ufficio. Quanto aspettare dopo il colloquio per chiedere un feedback e come farlo Come dico spesso sui social, il colloquio è una fase di valutazione reciproca: non è solo l’azienda che deve valutare te, ma anche tu che devi valutare loro. Proprio per questo è fondamentale porre delle domande a nostra volta, non soltanto per dimostrarci interessati e competenti, ma anche per avere informazioni utili. Alcune domande che puoi fare al colloquio sono ad esempio: “com’è strutturato il team in cui sarà inserito? Può farmi un esempio di giornata lavorativo tipo?” E soprattutto… “Quali sono i tempi di selezione?” La risposta a quest’ultima domanda è fondamentale per procedere con quest’articolo: solitamente la risposta dipende dall’ampiezza dell’azienda e dalla ricercatezza del profilo che stanno selezionando. Generalmente, le realtà più piccolo tendono ad avere tempi di selezione più brevi, mente quelle più strutturate possono anche sforare le tempistiche che ti avevano preannunciato. Per comodità, ipotizziamo che la risposta in questione sia “2 settimane circa”: il famoso “le faremo sapere”. Cosa succede se il 14simo giorno non abbiamo ancora ricevuto nulla? Non ci hanno abbondati: dietro un processo di selezione, specialmente in aziende molto strutturate, ci sono spesso dinamiche che dall’esterno non si vedono ma di cui l’hr è inghiottito. Aspettiamo altri 2 giorni ed inviamo un’email ben strutturata, cordiale e gentile dove rinnoviamo il nostro interesse per la posizione, dimostrandoci comprensivi, maturi e calmi. Se a quest’email non riceveremo risposta entro una settimana, è ora di arrendersi: evidentemente non abbiamo fatto colpo, e l’hr è troppo occupato per dare un feedback sul colloquio al momento… ciò non toglie che possa farlo più avanti! Non bisogna scoraggiarsi davanti ad un’email senza risposta: come detto precedentemente, il colloquio non è un esame da passare, è una conoscenza valutativa, potresti anche essere tu a scartare l’azienda se non ti ritrovi nelle sue richieste o valori. E soprattutto, mostrandosi comprensivi e maturi, lasceremo un buon ricordo di noi all’azienda che in occasioni future ci può tornare molto utile: d’altronde di ricerche di lavoro se ne aprono spesso in una realtà 😉 Ma cosa scrivere dunque in quest’email per dimostrare tutto questo e ottenere la tanto attesa risposta di feedback dopo il colloquio? Vediamolo insieme! Cosa scrivere per chiedere un feedback dopo il colloquio di selezione Come suggerito primo, è assolutamente da evitare mostrarsi impazienti o irritati: ricordiamoci che noi vediamo soltanto un lato della medaglia e non sappiamo cosa stanno vivendo i recruiter e quante selezioni stanno gestendo. Scrivere un’email irritata guidata dall’istinto non soltanto non gioverà ad avere informazioni, ma farà sì che l’azienda o il recruiter che va in altre aziende si ricordi di noi in futuro e ci scarti a priori! Ecco cosa puoi scrivere nell’email per chiedere un feedback dopo il colloquio – purché siano passati i giorni indicati dal recruiter di cui parlavamo prima! Iniziamo con un saluto cordiale e formale, per continuare sottolineando l’interesse per la posizione: “Gentile X,Rinnovando il mio interesse per il ruolo di ____, all’interno dell’azienda Y, volevo chiederle un feedback sul processo di selezione e il colloquio sostenuto insieme in data ____. Comprendendo gli impegni lavorativi e la delicatezza che un processo di selezione richiede, rimango disponibili per qualsiasi esigenza, con la speranza di poter presto collaborare con la vostra realtà. In attesa di un suo gentile responso,Cordiali saluti, F.A. “ Spero di averti aiutato ad affrontare il “dopo colloquio” con consapevolezza e senza scoraggiarti! Se vuoi sapere altri consigli, tips e best pratics per il mondo del lavoro e il percorso di selezione, seguimi sui miei canali social! Vuoi approfondire ancora di più il processo di selezione e il mondo del lavoro? Preparati a “Lavorare alla Grande” leggendo il mio nuovo libro dove ho racchiuso le risposte a tutte le riflessioni, domande e curiosità che mi sono state rivolte da giovani e meno giovani in questi anni.
Profilo del cv: cosa scrivere nel chi sono o about del curriculum Fammi indovinare: hai seguito passo passo consigli e tips per fare il tuo curriculum, ma non sai ancora come e cosa scrivere nel profilo del cv?Dopo i tanti Cv check su Instagram, ho raccolto il “vademecum di Zia Fabiana” su quelle poche righe fondamentali del cv che chiamiamo “profilo”, “about” o “chi sono”. Nei diversi anni di esperienza nell’ambito della formazione, ho sempre notato alcuni errori ricorrenti nei cv dei giovani “masterini”, neo-laureati e non. Sui miei canali social ho provato a spiegare più volte degli accorgimenti mirati per risolvere questi dubbi e posso dire fieramente che negli ultimi “Cv Check” compaiono sempre meno… Tutti tranne uno: il profilo del cv. E’ il tasto dolente di ogni candidato, pochi ne capiscono l’utilità e ancora meno riescono a scriverlo in modo efficace. Ecco perché ho voluto raccogliere in questo articolo tutto ciò che devi considerare per sapere come e cosa scrivere nel profilo del tuo curriculum. In particolare, ti parlo di: Cos’è e a cosa serve scrivere il profilo del cv. Come e cosa scrivere nel profilo del cv Non sai cos’è il Cv Check di cui parlavo prima? E’ solo una delle tante rubriche con cui ogni settimana aiuto migliaia di giovani e non ad approcciarsi con consapevolezza al mondo del lavoro. Infatti, ogni giorno, condivido consigli e conoscenze con una community interessata a conoscere di più il mondo del lavoro e della selezione per arrivare preparata e consapevole ai colloqui, stage e lavori. Seguimi anche tu su Instagram e Tiktok per non perderti consigli e suggerimenti per il tuo cv e non solo. Cos’è e a cosa serve scrivere il profilo del cv? Se il curriculum non è un’autobiografia, il profilo non deve essere un indice. Le poche righe da inserire all’inizio del proprio curriculum servono invece da “abstract” o meglio, chiave di lettura per il recruiter che si troverà sotto mano il vostro curriculum. Perché dare una chiave di lettura al curriculum? Partiamo da tre premesse fondamentali che forse non sai: Quando si scrive il proprio cv, si è istintivamente portati a pensare che sia tutto chiaro, ma non è cosi. E’ come guardare un film di cui sai già il finale; ogni scena acquisisce un significato preciso e la trama è quasi scontata, prevedibile. Prova a far vedere per la prima volta il tuo film preferito ad un amico: rimarrai sorpreso da quanti dubbi e domande possano emergere. Lo stesso vale per i curriculum. Probabilmente questo lo saprai già, ma è importante ribadirlo: i recruiter non hanno tempo di leggere per interno un cv, e non perché vogliano farci un dispetto o non abbiano “voglia di lavorare”! Ti dirò: nessuno oggi legge davvero un testo, lo scansioniamo secondo logiche predefinite passando da un punto di rilievo all’altro. Sicuramente il profilo del cv, trovandosi subito in prossimità del nome è uno degli elementi più letti del cv e che per tanto deve racchiudere un abstract dell’intero documento. Nelle realtà meno strutturate, spesso il selezionatore non ha le competenze necessarie a interpretare il tuo curriculum: scrivere un profilo o “about” o “chi sono” nel modo corretto è l’elemento decisivo per passare alla fase successiva della selezione oppure no! Ma cosa si può scrivere in quelle brevi righe per poter fare veramente la differenza e spiccare agli occhi del recruiter? Vediamolo insieme! Come e cosa scrivere nel profilo del cv Parlando spesso con ragazzi nati nell’era digitale, mi sorprende scoprire come riescano più facilmente ad ottimizzare la loro bio di Instagram piuttosto che il profilo del Curriculum, eppure il concetto è molto simile.Partiamo dalle somiglianze più evidenti: Devi essere breve anche nel cv, consiglierei di dedicare 200 – 250 caratteri massimo al profilo; Il profilo va posizionato accanto alla foto e/o al nome, quindi in alto; Tornando nel mondo del lavoro, inoltre, è importante che racchiuda concretamente le nostre esperienze e/o studi, quali sono le competenze che ti qualificano per quella determinata posizione cui ti candidi e cosa cerchi nell’ambiente di lavoro. Ipotizzando che 250 parole sono circa tre righe di un word, il dono della sintesi diventa fondamentale ma lo sono ancora di più i termini da utilizzare: evita frasi fatte come “cerco un ambiente che mi permetta di mettere a frutto i miei studi e che mi permetta di imparare” (già questi sono 78 caratteri!)Ecco un paio di strutture esempio che puoi replicare per il profilo del tuo cv: Per chi ha un po’ di esperienze: “Ricoprendo il ruolo ______ da oltre __ anni, ho potuto ottenere inserisci i risultati raggiunti, sviluppando ulteriormente competenze in__________, ______ , _____ che mi permettono di poter offrire alla vostra azienda competenze, esperienze e conoscenze per poter contribuire a raggiungere gli obiettivi aziendali.” Per chi non ha esperienze: neo-laureato o diplomato;“Da neo-laureata/diplomata in ____, ho approfondito inserisci le materie svolte più in linea con la posizione cui ti candidi cogliendo le opportunità di metterle in atto in vari progetti come inserisci progetti di esami o personali sviluppati, visionabili nei link in portfolio. In questo percorso ho sviluppato capacità e conoscenze in ____ , ____ , ____ che avrei piacere di poter mettere a disposizione della vostra realtà.” Non riesci proprio a dire tutto quello che vorresti in 250 caratteri? Non allungare il profilo: scrivere un blocco di testo fa passare la voglia di leggere a chiunque! Distribuisci piuttosto le informazioni che non sei riuscito a inserire nel profilo nell’email di presentazione inviata insieme al cv o nella descrizione delle attività lavorative o scolastiche svolte. Attenzione però: in quest’ultimo caso è preferibile inserire informazioni oggettive, ricorrendo a dati, percentuali e statistiche che avvalorano le tue capacità in quel determinato ruolo o percorso di studi! Come far spiccare ancora di più il tuo profilo professionale nel cv? Scrivi un profilo per ogni candidatura inserendo come “capacità” quelle cercate nell’annuncio di lavoro e sottolineando i valori dell’azienda come “quello che cerchi” nell’ambito lavorativo. Se poi enfatizzi tutto con grassetti e giusti spazi avrai già
Curriculum da zero: come e dove fare un cv senza esperienze professionali Stai cercando il tuo primo lavoro ma non sai come e dove fare un cv? Tranquillo, “Zia Fabiana” è qui per spiegarti come fare un curriculum senza esperienze che spicchi dalla pila di cv di un recruiter! Lavorando da diversi anni nell’ambito della formazione, in particolare mettendo in contatto giovani studenti con aziende, ho visto talmente tanti ragazzi meritevoli venire scartati per via di un cv poco efficace che ho deciso di condividere all’esterno come fare un curriculum vitae accattivante anche se non hai esperienze lavorative nel settore cui ti candidi. Per fare un curriculum senza esperienze ci sono degli elementi da valorizzare ed altri da attenzionare perché potrebbero compromettere la chiarezza e l’interesse del tuo cv, ecco perché in questo articolo ti parlo di:– Quale formato usare per fare un curriculum senza esperienze: CV Europass vs Canta– Cosa scrivere e come un curriculum senza esperienze Ogni giorno, sui miei canali social, mi confronto e condivido consigli e conoscenze con una community interessata a conoscere di più il mondo del lavoro e della selezione per arrivare preparata e consapevole ai colloqui, stage e lavori. Seguimi anche tu su Instagram e Tiktok per non perderti consigli e suggerimenti per il tuo cv e non solo! Quale formato usare per fare un curriculum senza esperienze: CV Europass vs Canva Chi mi segue da un po’ saprà già la risposta, ma qui voglio spiegartela per bene. Il formato “Europass” ha una struttura che non ottimizza gli spazi e che è pensata per il settore pubblico dove si tiene conto di vari elementi e risultati del percorso accademico per conferire un punteggio; per questo il CV modello Europass prevede l’inserimento di ogni informazione rendendo il documento molto lungo. Nel settore privato ciò non è affatto apprezzato: sono diversi gli HR a dichiarare di scartare un curriculum a priori in quanto in formato Europass. Ma perché non va bene un CV Europass nel settore privato? Per 3 motivi:1. Le informazioni al suo interno sono mal distribuite;2. Favorisce l’inserimento di informazioni superflue e soggettive;3. Spesso è più lungo di una pagina; Dove e come fare allora un curriculum efficace anche senza esperienze? Vediamolo insieme Canva e il layout perfetto per il tuo curriculum Canva è una piattaforma di template grafici per diversi progetti, inclusi i Curriculum vitae. Tuttavia non tutti template per CV hanno un layout efficace; ad esempio, un Cv con la foto del candidato al centro e tre diverse colonne, pur essendo esteticamente diverso dall’Europass, ha lo stesso effetto di dispersione dell’informazione. La scelta migliore è un layout con due colonne ben distinte: una più sottile che occupi 1/3 della pagina, dove inserire le informazioni a cui vogliamo dare meno rilievo, ad esempio hobby, interessi, volontariato, contatti ed etc…; una che occupi 2/3 della pagina, dove inserire profilo, studi ed esperienze professionali e lavorative. Il fattore cruciale che però rende efficace un curriculum con questo layout è che deve essere di una sola pagina! Al suo interno si possono poi inserire colori ed elementi creativi, senza esagerare: va bene utilizzare dei colori, ma ricorda che il curriculum deve essere leggibile anche da stampato e che bisogna tener in considerazione il settore e l’azienda cui ci si candida. Ad esempio: se punti ad uno studio legale o commerciale, non utilizzare colori sgargianti, preferisci piuttosto un classico blu o una scala di grigi.Se invece vuoi ricoprire un ruolo creativo come designer o art director, utilizzare elementi e colori che ti rappresentano potrebbe aiutare il recruiter a notare il tuo cv – sempre senza esagerare.Diciamo che scegliere un colore sgargiante per i dettagli e lasciare testo e sfondo in colori tradizionali è la scelta ottimale per esprimersi senza rischiare troppo e mantenendo la leggibilità. Chi fa selezione infatti, ha bisogno di capire a colpo d’occhio il tuo curriculum perché non lo leggerà interamente. Ecco perché per fare un cv che spicchi tra la pila di candidati bisogna capire come un Recruiter scruta effettivamente il documento. Scopriamolo insieme! Come fare un curriculum che spicca agli occhi del Recruiter Chi fa selezione riceve ogni giorno centinaia di curriculum e – scartando, come abbiamo detto all’inizio, tutti quelli superiori ad una pagina (come gli europass) – cosa guarda per capire se sei o meno il candidato giusto? E’ importante capire che il curriculum non è un auto-biografia: il recruiter non lo leggerà tutto ma scansionerà le parti più in vista. Quest’ultime sono: il profilo dove “racconti” perché ti ritieni in linea con quella posizione e come puoi aiutare l’azienda in quel ruolo; le competenze che emergono dall’università, eventuali esperienze lavorative, hobby e volontariato; i portfolio che visionerà solo se realmente interessato al tuo profilo; E’ quindi fondamentale adattare il curriculum alla posizione cui ci si candida; tranquillo, non devi per forza fare un cv diverso per ogni azienda, ma rivedere l’ordine delle informazioni e alcune parole chiave da posizionare strategicamente. Adesso che sappiamo come impaginare il nostro curriculum per farlo spiccare agli occhi del recruiter, andiamo a vedere cosa scrivere e come scriverlo al suo interno!Non pensare che un curriculum abbia senso solo se si hanno delle esperienze: da qualche parte bisogna pur iniziare e pensa un po’, per fare esperienze devi farti selezionare e quindi ti serve un curriculum. Vediamo insieme come fare un curriculum senza esperienze. Come e cosa scrivere in un curriculum senza esperienze Per fare un curriculum senza esperienze dobbiamo dar valore alle altre attività che abbiamo svolto negli anni. Negli ho notato che spesso i giovani hanno molti più progetti ed esperienze da inserire nel cv di quel che credono, ad esempio parlando dell’Università. Ciò che conta non è tanto il prestigio dell’università o corso in questione ma i progetti e le competenze pratiche sviluppate al suo interno. Ad esempio: se per un esame universitario hai dovuto fare un progetto in linea con la posizione cui ti candidi, puoi inserirlo sotto la voce dedicata all’Università nella sezione “Percorso di studi”.Inoltre, creando un
Le aziende lo sanno e cercheranno di sfruttare a loro vantaggio questa inesperienza, portando l’offerta economica di inserimento, a loro vantaggio.
Quando ho iniziato a lavorare pensavo che le cose andassero in certo verso, invece non è così.
Questo articolo lo sto scrivendo quindi per i posteri. Sì, per tutti quelli che verranno in DM, nei commenti oppure sul Clubhouse del momento a chiedermi: “Ma perché odi così Europass?” (Che per la cronaca, il modello lo trovate qui)
Come scrivere il tuo primo Cv quando non hai mai avuto esperienze di lavoro (ti sembrerà).
Quando non pianifico o seguo le attività in aula, gran parte del mio lavoro è dedicato a incontrare e conoscere eventuali futuri partecipanti.
L’ispirazione per questo articolo è arrivata stamattina, mentre svolgevo i colloqui d’ammissione ai Master full time: un momento nel quale mi confronto con i ragazzi neolaureati e le loro aspirazioni professionali.